Alcuni Link Utili:
- Pro Loco Padova (sito della pro loco di Padova)
- Comune di Padova (portale del comune di Padova, contiene anche informazioni turistiche)
Scoprire la città
Vera e propria città a misura di studente, Padova ospita oltre 60.000 studentesse e studenti in una città di poco più di 200.000 abitanti: queste le proporzioni di una città universitaria antichissima, dove vita studentesca e cittadina si intrecciano quotidianamente.
Le piazze popolate di studentesse e studenti, gli argini per correre all’aria aperta, il lungargine Piovego per prendere l’aperitivo d’estate e un insieme di eventi culturali, musicali e sportivi rendono la città vivace e accogliente e permettono di immergersi in luoghi di storia, arte, bellezza, come l’Orto botanico nel quale si terrà la riunione GTTI.
Padova è anche una città ricca di parchi, zone verdi e piste ciclabili: 162 km che permettono di spostarsi ogni giorno in modo semplice.
Di seguito alcune delle principali cose da vedere a Padova.
Prato della Valle e il Santo
Nella tradizione popolare il “Prà senza erba” costituisce, assieme al Santo senza nome (Sant’Antonio) e al caffè senza porte (il Caffè Pedrocchi), uno dei famosi tre “senza” di Padova. Sono 78 le statue di personaggi illustri che circondano la grande isola verde ellittica circondata da un canale: l’aspetto attuale fu dato nel 1775, per iniziativa del patrizio veneziano Andrea Memmo, con lo scopo di bonificare e rivitalizzare quella che una volta era un’area malsana e paludosa della città. Sulla piazza si staglia la mole imponente della basilica di Santa Giustina che, con i suoi 122 metri di lunghezza e gli 82 di larghezza, oltre che monumento nazionale è una delle chiese più grandi della cristianità; ospita diversi tesori della storia e dell’arte, tra cui una grande biblioteca di 130.000 volumi.
Sant’Antonio è nella tradizione padovana il “Santo” per antonomasia. La Basilica – assieme a quelle di Loreto e di San Francesco d’Assisi – appartiene direttamente allo Stato del Vaticano, ed è visitata ogni anno da milioni di pellegrini provenienti da tutto il mondo; conserva capolavori di Donatello, Altichiero da Zevio (nell’Oratorio di San Giorgio) e Tiziano (nella Scuola del Santo). La festa di Sant’Antonio, patrono della città, è il 13 giugno.
Caffè Pedrocchi e Palazzo della Ragione
Via VIII febbraio, detta comunemente Listòn, è la via principale del centro di Padova e durante le sessioni di laurea è teatro della lettura dei papiri, componimenti beffardi sulla vita e gli studi dei neolaureati. Un’usanza documentata fin dal XIX secolo ma probabilmente molto più antica, che negli ultimi tempi si è diffusa anche in altre città.
Caffè Pedrocchi
Sulla via si affacciano il Bo, la sede del Comune Palazzo Moroni e il Caffè Pedrocchi, completato nel 1831; qui ci si può fermare a gustare il famoso caffè alla menta, amato da Stendhal, oppure semplicemente a leggere: è infatti tradizione che gli studenti possano sostare nella sala verde – il cosiddetto “Pedrocchino” – senza obbligo di consumazione. Poco distante, nella sala bianca, un foro di pallottola lasciato da un fucile austriaco durante i moti studenteschi del 1848 e riporta alle atmosfere delle origini, quando il Caffè era punto d’incontro di studenti e professori.
Palazzo della Ragione
Nelle immediate vicinanze sorge il Palazzo della Ragione, innalzato nel 1218. Simbolo di una città orgogliosa e sicura di sé, qui avevano sede i tribunali del Comune: il piano superiore – costituito da un unico enorme ambiente chiamato il Salone – è affrescato con un grandioso ed enigmatico ciclo pittorico, in origine realizzato da Giotto sulla base delle concezioni astrologiche del filosofo e alchimista Pietro d’Abano. Sotto le volte medievali del pianterreno c’è invece l’antico mercato coperto, coi suoi negozi di carni, formaggi e altri prodotti alimentari.
Ingresso dalla “Scala delle Erbe”, piazza delle Erbe; ingresso disabili da Palazzo Moroni, via 8 Febbraio
Giotto e Mantegna
Intitolata a Santa Maria della Carità, la Cappella degli Scrovegni sorge presso i Giardini dell’Arena; fu fatta costruire e affrescare tra il 1303 e i primi mesi del 1305 da Enrico Scrovegni in suffragio dell’anima del padre, ricchissimo usuraio e fondatore delle fortune della famiglia.
In Giotto i personaggi si staccano dai canoni dell’arte bizantina e medievale per acquistare una propria fisionomia unica e inimitabile, liberandosi autonomamente nello spazio: per questo il ciclo degli Scrovegni rappresenta uno dei massimi capolavori della pittura mondiale, che nei secoli ha colpito e influenzato generazioni di pittori, artisti e uomini di cultura.
A pochi passi sorge la Chiesa degli Eremitani, che nella Cappella Ovetari custodisce uno dei primi capolavori di Andrea Mantegna, originario proprio di Padova. Nel 1944 la Cappella fu centrata da una bomba alleata, che ridusse in brandelli l’intero ciclo pittorico; quello che ne rimane è il frutto del restauro certosino di generazioni di esperti e dell’utilizzo delle tecnologie più moderne.
Tra le due chiese si trova la sede principale dei Musei Civici, con le sue ricche collezioni che comprendono le opere di artisti del calibro di Giorgione, Tiziano, Giotto, Tintoretto, Veronese, Canova e Tiepolo.
Musei Civici agli Eremitani
piazza Eremitani 8
Tel. 049.8204551
Orario: 9 – 19, chiuso il lunedì
Cappella degli Scrovegni
piazza Eremitani 8, ingresso dai Musei Civici agli Eremitani
visite su prenotazione fino al giorno prima, last minute secondo disponibilità
visite serali dall’1 marzo al 4 novembre, ultimo ingresso alle 21.40
Tel. 049.2010020
orario: 9 – 19
www.cappelladegliscrovegni.it